LE AQUILE

Addio a Maurizio Stradiotti,
anima della Protezione Civile

… Maurizio Stradiotti non è più. E’ che a volte le parole si spengono. Ed è davvero difficile trovarne da mettere in ordine, da lasciare in memoria. Eri sempre pronto a riprendere il cammino, a fare, ad essere. Non ti sei mai fermato, neppure quando hai saputo della malattia. Era la tua maniera di vivere. Un sempiterno moto verso le altre anime, inquiete come la tua…

“Un giorno ti racconterò Nazza, ma devi avere almeno un paio d’ore di tempo” mi dicevi sorridendo ogni qual volta cercavo di capire il perché, insieme alla soddisfazione del fare, in te c’era amarezza.

Perché un po’ di amarezza c’é sempre stata in quel tuo sguardo, e al di là delle parole. “… un giorno ti racconterò…”

Il tempo é un concetto astratto. Una linea obliqua. Pensiamo di averne sempre davanti e spesso non è così, spesso é tutto di fianco, e soprattutto alle spalle. O é già sulla nostra testa, sopra, troppo al di sopra, dei nostri pensieri. Non ci appartiene, ne percepiamo sempre di più tanto da procrastinare ciò che dovremmo fare, dovremmo osservare o dovremmo essere…

Amatrice e soprattutto frazioni, Centro Italia post terremoto. Aiuti in quella terra. Tu, che eri uomo da istituzioni, quella tua amarezza cominciai a coglierla lì, nel momento in cui ti spiegavo che, piuttosto dei grandi depositi, preferivamo portare aiuti direttamente alle persone. So che capivi ed apprezzavi, nonostante tutto. E ogni volta che si organizzava un viaggio, ogni qual volte ve ne era la necessità tu c’eri, o in maniera diretta, o in maniera indiretta. Ci sei sempre stato. Una certezza. Perché per te il volontariato, l’essere solidali, l’esistere stesso era questo. Il fare prima di dire, il muoversi, l’agire.

Piene del Po. Il campo base montato sull’argine maestro, nelle vicinanze della chiesa di San Serafino. I tuoi volontari in divisa, svegli tutta notte, impegnati in prima persona o a sostegno degli altri. Un the, un caffè consumato in fretta e poi ancora via. Una fetta di torta. Il tuo lavoro é sempre stato quello di fare in modo che la Protezione Civile fosse un corpo in grado di eseguire ogni tipo di intervento, che avesse i mezzi per farlo. E poco importava se l’intervento fosse grande o piccolo. Ti ho visto impegnato a far funzionare feste di bambini. Con la stessa energia con la quale affrontavi le emergenze…

Potremmo andare avanti, dalla città dei bambini ai rifiuti abbandonati, dalla storia di queste lande e alla tutela del verde a Faenza, ma Maurizio mi fermo qui. Ho valutato anch’io male il tempo. Ho pensato che quelli come te fossero diamante grezzo, o granito. Che quel moto eterno potesse non aver mai fine, che potessi ancora essere raggiunto da un tuo messaggio nelle segnalazioni di discariche o in quelle di una qualche iniziativa in cui c’era bisogno del tuo aiuto. Ho pensato che quelli come te non finissero mai. Mi hai colto in fallo. Perché diamante grezzo, e granito, lo sarai per sempre, ma senza più parole. Perché la tua presenza continuerà a cogliersi – come raggio di luna al davanzale – prendendo a prestito le parole di una poesia di Rilke, ma non sarà più fisica…

Maurizio Stradiotti non sei più. So che sarai per sempre. Con quel sorriso, la tua determinazione, lo sguardo con quel velo d’amarezza. Sarai dentro ogni qual volta che vi sarà qualcuno che farà qualcosa per gli altri. In giacca gialla o solo perché preso da un moto dell’anima. Fa buon viaggio e riposa un poco. Cercheremo da qui di non dare più niente per scontato. E so che — non uscendo dai pensieri – continuerai ad esser vivo. In ogni sorriso acceso, in ogni sacchetto di sabbia a baluardo di queste nostre terre basse. Ciao Maurizio. Un abbraccio forte…

NC

 

I VOLONTARI PENSANO A TE…..PENSACI